lunedì 14 marzo 2011

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Buon divertimento

giovedì 10 marzo 2011

Entrare a uscire dalla realtà dei videgiochi

...incontrarsi


La conseguenza proprie delle azioni...

...passare il tempo...


Qualcuno, con i miei dati, potrebbe farne di tutti i colori...

...e se qualcuno usasse i miei dati personali in rete?

...e se qualcuno usasse i miei dati personali in rete?

I dati personali rappresentano la propria identità in rete...

La cura dei propri dati personali...

La cura dei propri dati personali...

...perchè se non hai cura dei tuoi dati personali...

La cura dei propri dati personali...

Alcuni rischi nell'acquistare online...

La facilità di comunicazione...

L'amicizia online...

Ecco le fantastiche "pubblicità progresso" e racconti realizzati dalla 1H della San Colombano

Le immagini seguenti sono il frutto di molte riflessioni fatte in classe su diverse tematiche...
Buon divertimento e... aspettiamo i vostri commenti.

mercoledì 2 marzo 2011

Tunisia Libera

L’importanza di Twitter e Facebook e il ruolo dei ‘nuovi media’ nella ‘Rivoluzione dei gelsomini’ 

dal nostro inviato speciale Yousef Mohamed

Mi chiamo Mohamed Yousef, sono nato in Italia e la mia famiglia è di origine tunisina. Non ero mai stato nel Paese dei miei genitori per motivi politici, ma ho avuto la fortuna di vedere la Tunisia, per la prima volta, proprio mentre era in corso la ‘Rivoluzione dei gelsomini’, iniziata nello scorso mese di dicembre.

Essermi trovato nel Paese dei miei genitori il 14 gennaio 2011 - una data che nessun tunisino potrà mai dimenticare e che verrà riportata nei libri di storia - è stata un’esperienza molto importante per me e voglio condividerla con tutti voi, pubblicandola sul nostro blog “Educare ai Media’ che abbiamo creato durante il seminario sui ‘Nuovi Media’ che si è tenuto quest’anno nella nostra scuola di via San Colombano.

Tutto è iniziato a Sidi Bouzid, una cittadina della Tunisia il 17 dicembre scorso, quando il venditore ambulante Mohamed Bouazizi, si è dato fuoco in piazza, esasperato dalle umiliazioni ricevute dalla polizia che aveva sequestrato il suo carretto di frutta e verdura, nonostante le sue suppliche per riavere quella merce che era l’unica speranza per procurarsi da vivere per sé e per la sua famiglia. Mohamed Bouazizi morirà il 4 gennaio, in conseguenza delle ustioni. La vicenda di questo ragazzo, passato alla storia come il ‘venditore ambulante laureato’, è stata la scintilla che ha fatto scoppiare la ‘Rivoluzione dei gelsomini’ in Tunisia.

Dopo la morte di Bouazizi, le strade di tutte le città della Tunisia si sono riempite di dimostranti che chiedevano la fine della dittatura di Zine El-Abidine Ben Ali, presidente della Tunisia per 23 anni. Dopo tanti anni, il popolo tunisino manifestava contro la corruzione, contro la disoccupazione, contro l'aumento dei prezzi e per una maggiore democrazia. Il 14 gennaio Ben Ali è stato così costretto a rifugiarsi in Arabia Saudita ed era molto emozionante sentire annunciare a ogni telegiornale che il presidente era scappato.

Ma la cosa più bella era che grazie a Facebook e Internet siamo riusciti a seguire le notizie più dettagliate. Nessuno può negare che Internet abbia svolto un ruolo importante nell’insurrezione che ha portato alla fuga di Ben Alì: la Rete ha moltiplicato la forza della protesta.

Venerdì 14/01 (giorno della fuga del dittatore Ben Ali) alle ore 21,56 ora locale l’attenzione dei twitteri ha raggiunto l’apice, con 28 tweets al secondo. In totale i tweets che hanno raccontato la rivoluzione) sono stati più di 196.000, mentre sono stati 103.000 i tweets contenenti l’hashatag #sidibouzid – dal nome della provincia tunisina Sidi Bou Zid da cui sono iniziate le proteste, ma che oggi è l’hashtag simbolo per “chiamare a raccolta i compagni”.

La pensano così anche le mie sorelle, Oumeima e Zeineb, e i miei genitori che ho intervistato per scrivere questo articolo per il nostro blog.

“Anche secondo noi l'importanza di Facebook e di Internet è stata decisiva – hanno spiegato Oumeima e Zeineb - .Se non ci fossero stati questi ‘nuovi media’, forse il mondo non avrebbe mai saputo cosa stava accadendo realmente in Tunisia, perché sui telegiornali, specie i primi giorni della rivolta, non facevano vedere davvero cosa stava succedendo”.
Molti però aggiungono che non è cominciato tutto da lì, dalla morte di Bouazizi. Negli anni scorsi, dicono, molti giovani hanno spesso pagato col carcere e la tortura la loro denuncia del regime, ma si vede che bisognava aspettare la rivolta di dicembre scorso per capire fino a che punto aveva scavato davvero il malcontento.

Adesso spero che tanto che la Tunisia torni presto alla sua normalità e che il Paese dei miei genitori possa diventare presto molto meglio di come era prima.

25 febbraio 2011


Attenzione alle fregature sulla rete!!!!

Ecco una delle prime "barzellette" realizzate pensando ai lati positivi e negativi nell'uso della rete internet e i vari siti!